Comunicato stampa

Sfruttare appieno il potenziale delle farmacie nelle cure mediche di base

Autore: Schweizerischer Apothekerverband pharmaSuisse

La pandemia di Covid-19 ha avuto due effetti principali sulla vita quotidiana delle farmacie: ha peggiorato non solo le difficoltà di approvvigionamento per i medicamenti di base, ma ha inoltre contribuito ad accelerare l’espansione del ruolo dei team di farmacisti all’interno del sistema sanitario, in particolare per sgravare gli ambulatori dei generalisti e i servizi di emergenza oberati dai casi semplici.

Eine Apothekerin berät einen Kunden

Avviata nel 2012 con un postulato presentato da Ruth Humbel1, la tendenza all’espansione del ruolo dei farmacisti nelle cure mediche di base è stata accelerata dalla crisi del Covid-19. Dopo la revisione della legge sulle professioni mediche universitarie (LPMed) e della legge sugli agenti terapeutici (LATer), i farmacisti dispongono ormai delle competenze per diagnosticare e trattare le malattie più comuni, sotto la propria responsabilità, di dispensare determinati medicamenti soggetti a prescrizione e di somministrare vaccini. Queste nuove competenze consentiranno di semplificare il percorso di cura dei pazienti e faciliteranno l’accesso alle cure di base.

Vere e proprie porte d’accesso al sistema sanitario, le farmacie sono incluse in alcune campagne di prevenzione, a seconda del cantone. Nel pacchetto 2 delle misure di contenimento dei costi dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (AOMS), il Consiglio federale ha compiuto un ulteriore passo avanti rivedendo gli articoli 25 e 26 della LAMal per rendere possibile la moderazione dei costi con le prestazioni farmaceutiche.

Aderenza terapeutica, un importante potenziale di risparmio ancora poco sfruttato

In pratica, questa revisione consentirebbe al personale della farmacia di essere maggiormente coinvolto nell’ottimizzazione della terapia farmacologica, di migliorare l’aderenza al trattamento e di svolgere un ruolo più attivo nelle misure volte a promuovere la salute e a prevenire le malattie.

Le malattie non trasmissibili (MNT) rappresentano l’80% dei costi sanitari diretti; il 40% di questi costi è legato ai trattamenti delle cinque malattie croniche più frequenti (malattie cardiovascolari e muscoloscheletriche, diabete, cancro e affezioni alle vie respiratorie). Oltre alla prevenzione, il miglioramento dell’aderenza al trattamento costituisce un fattore di risparmio non trascurabile dei costi a cui i farmacisti possono contribuire.

Il Consiglio nazionale ha dato il via libera nell’autunno del 2023. Ora devono pronunciarsi i rappresentanti eletti nella Camera alta, in primo luogo quelli della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS-S) del Consiglio degli Stati.

Nessuna tregua sul fronte della carenza di medicamenti

Trovare il medicamento giusto può essere talvolta un percorso a ostacoli. Quasi 350 principi attivi, ovvero circa 750 medicamenti nell’elenco delle specialità (~10%), figurano regolarmente nella banca dati privata drugshortage.ch, che elenca le carenze di medicamenti. Sono interessate praticamente tutte le classi terapeutiche di medicamenti comuni, eppure solo una sessantina di essi sono presenti nell’elenco dei medicamenti d’importanza vitale dell’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE). Queste carenze hanno non solo un impatto notevole in termini di sovraccarico del personale farmaceutico e medico, ma generano anche ansia e preoccupazione tra i pazienti. Cambiare medicamento può aumentare il rischio di ricadute o di crisi. Inoltre, alcuni trattamenti sostitutivi si rivelano più costosi del trattamento iniziale, il che è in contraddizione con la lotta all’aumento dei costi sanitari.

Il problema non è nuovo, ma con il passare del tempo è diventato sempre più complesso. Le recenti decisioni delle autorità di estendere l’obbligo di notifica e di stoccaggio ad altri medicamenti vitali e di sviluppare l’apposita piattaforma dell’UFAE per renderla un sistema di monitoraggio efficace sono certamente passi nella direzione giusta, ma non bastano. La Società Svizzera dei Farmacisti vorrebbe essere coinvolta nello sviluppo della piattaforma dell’UFAE, in modo che risponda veramente alle esigenze degli attori dell’assistenza sanitaria (medici e farmacisti), includendo in particolare le sostanze alternative. Inoltre, per agevolare il lavoro dei farmacisti è urgente una definizione più chiara del termine medicamenti vitali per il nostro Paese e una revisione dell’elenco dei medicamenti con tariffa (EMT) del 1995 in termini di sostanze, struttura e prezzi.

Il problema della carenza di medicamenti è mondiale. Le nostre autorità federali devono intervenire a livello internazionale sull’intera questione. Il loro margine di manovra è limitato in quanto i medicamenti «non vitali» sono attualmente di competenza dei Cantoni. Per questo motivo, insieme ad altri partner, la Società Svizzera dei Farmacisti sostiene l’iniziativa «Sì alla sicurezza dell’approvvigionamento medico».

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Martina Tschan

Mediensprecherin Deutschschweiz

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